Josto

Io credo che a Cagliari sia nata una stella, quella di Josto. Credo che se l'attribuzione di una stella Michelin fosse veramente un riconoscimento dell'eccellenza culinaria e non invece un giro di marchette allora Josto la meriterebbe senza dubbio alcuno. Josto è un ristorante europeo nel cuore di Cagliari, che se voi lo prendeste così com'è e lo portaste a Milano nessuno potrebbe mai storcere il naso. Ambiente che sembra il frutto di uno scontro costruttivo tra l'eleganza classica ed il futurismo, dove le cucine a vista, il giradischi d'altri tempi, l'arredamento industriale ed il parquet di recupero contrastano l'uno con l'altro a creare un'atmosfera che in città nessun altro ristorante, ad oggi, offre. Josto è un ristorante che nasce dallo scontro di mondi diversi, lo si percepisce dagli ambienti e ritroviamo questa affermazione nei piatti, spesso proposti con i nomi e gli ingredienti previsti dalla tradizione sarda, ma che quando vengono portati al tavolo ed assaporati non possono non lasciare ammirati. Voglio raccontarvi un episodio significativo: alla mia ragazza non è mai piaciuta la carne di pecora, la trova pesante, invadente al palato, grassa, io invece la adoro, così quando l'ho ordinata e le ho chiesto di assaggiarla dovete credermi che quanto è vero che la terra gira attorno al sole quella porzione di pecora era talmente lavorata bene, talmente sperimentale - passatemi il termine - da farla quasi sembrare qualcos'altro. A Silvia la pecora bollita di Josto è piaciuta molto, lasciandola incredula! Nei piatti di questo ristorante ritroviamo costantemente questa caratteristica: ingredienti su cui si lavora così tanto e si sperimenta così a fondo da trasformarli veramente in qualcosa di nuovo, senza snaturare mai ciò che si mangia ma lasciando comunque la sensazione che si sia appena assaggiato un qualcosa di completamente diverso e non replicabile. Tutto è pensato e curato nei minimi dettagli, il servizio al tavolo è presente e competente - ottima la preparazione su birre e vini - ed anche il percorso che ci accompagna alla degustazione di un piatto è pensato con criterio. Tra i vari dolci che abbiamo avuto occasione di assaggiare ce n'è stato uno che aveva della lavanda, ed è successo davvero che il cameriere che ce l'ha servito ci abbia spruzzato dell'essenza di lavanda vicino al naso per farci godere pienamente quel che stavamo per provare. Ora, forse a qualcuno questo sembrerà bizzarro, e invece dice molto della cura maniacale per i dettagli e del lavoro di sperimentazione anche a livello sensoriale che viene fatta in questo ristorante. I ragazzi della cucina sono tutti bravissimi, degni seguaci di Fais, che dopo aver aperto a Cagliari quel gioiellino di Framento ora regala alla città un ristorante da applausi scroscianti. Forse la stella Michelin non arriverà mai, ma io mi permetto di dire che questo posto si merita la vostra visita, che poi alla fine di tutto è l'unica cosa che conta. Fantastici!